Mario Cresci - aprés Penn Picasso, 2015. Courtesy of MLB gallery

Mario Cresci – aprés Penn Picasso, 2015. Courtesy of MLB gallery

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

Maria Livia Brunelli, curatrice con specializzazione e master in arte contemporanea, e Fabrizio Casetti, ingegnere eclettico, sono l’anima della MLB, l’unica home gallery italiana aperta tutto l’anno con orari fissi, da scoprire lasciandosi affascinare dalle lanterne davanti al portone e trovando il coraggio di suonare al campanello. La MLB si trova nel cuore di Ferrara, in un suggestivo palazzo rinascimentale davanti al Castello. E’ una casa–galleria in cui il confine pubblico–privato è segnato da un piccolo corridoio costeggiato da orchidee: grande è l’emozione per il visitatore quando entra nella camera da letto, tappezzata di opere d’arte.

Cesare Pietroiusti l’ha definita una “galleria relazionale”, forse perché la passione della sua fondatrice per l’arte contemporanea arriva a “contagiare” anche i “non addetti ai lavori”. Fino a trecento sono infatti le presenze alle inaugurazioni delle mostre, progetti site specific ispirati alle esposizioni del vicinissimo Palazzo dei Diamanti, che richiedono almeno un anno di preparazione, e che coinvolgono l’intera città prolungandosi in spazi museali e urbani.
MLB si avvale di una rete internazionale di curatori, e collabora con gallerie italiane e straniere, come la Hilger Contemporary di Vienna, la galleria Continua di San Gimignano e Studio La Città di Verona. Promuove con tenacia e passione i suoi artisti in contesti museali e in fiere internazionali (Basilea, Bruxelles, Miami), in uno stimolante confronto con personalità di spicco nel mondo dell’arte, da Pierluigi Sacco a Lóránd Hegy, da Francesco Bonami a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

La MLB home gallery nasce nel gennaio del 2007, in concomitanza con ArteFiera di Bologna. Da allora, in coincidenza con manifestazioni di spicco per la città e il territorio, come l’inaugurazione di mostre presso il vicino Palazzo dei Diamanti, viene chiesto agli artisti di elaborare progetti appositi legati tematicamente a questi eventi, attualizzandoli. Si tratta di progetti site specific che richiedono anche un anno di preparazione, e che coinvolgono spesso l’intera città.
Ad esempio, in occasione della mostra di Turner a Palazzo dei Diamanti, la MLB ha realizzato la mostra del fotografo giapponese Masuyama, che ha ripercorso tutte le tappe del viaggio in Italia di Turner. Durante il Festival Internazionale a Ferrara, incentrato su tematiche socio-politiche di grande attualità, la città è stata invece popolata dai monumentali animali in via di estinzione di Stefano Bombardieri, con la rassegna Faunal Countdown.

MORTE Anatra vivaAnatra morta - Penna biro su carta applicata su legno con vetrocamera e acqua colorata, 40x40 cm, 2014

Marcello Carrà, MORTE Anatra vivaAnatra morta – Penna biro su carta applicata su legno con vetrocamera e acqua colorata, 40×40 cm, 2014

Progetto portato in fiera e Descrizione di una o più opere presentate in fiera 

La MLB Maria Livia Brunelli propone per WOPART 2017 quattro artisti che realizzano opere su carta molto particolari, uniti da un progetto curatoriale sul tema del continuum di energie tra vita e morte.

Se la fotografia era nata a fine Ottocento per rappresentare il mondo, Mario Cresci, definito il fotografo “il più vicino agli esperimenti degli artisti concettuali”, cerca in essa uno strumento di contrapposizione alla realtà, concentrandosi non tanto sul soggetto, quanto sui margini di indagine del mezzo fotografico e sulle ulteriori potenzialità del suo linguaggio espressivo. L’autore prende a riferimento alcune opere d’arte storiche, tele, ritratti, dipinti, fotografie, appartenenti a epoche diverse e le colora, le stropiccia, le snatura. Nelle interazioni di queste con la luce e dai giochi che ne derivano si sfoga la tensione dell’artista di una ricerca verso ciò che trascende l’essere, fedele al suo credo, secondo cui l’immagine immortalata non è il fine dell’opera, ma il mezzo per sviluppare un’indagine più profonda, come nell’intenso ritratto di Pablo Picasso, che torna “vivo” grazie all’intervento di Mario Cresci, che ridà tridimensionalità all’occhio dell’artista spagnolo attraverso l’applicazione di un secondo ritratto accartocciato.

Silvia Camporesi propone due lavori del nuovo progetto “Mirabilia”, e mette a confronto in un dittico due immagini: un castello di sabbia, che evoca l’infanzia, ricordi estivi di giornate al mare con i propri familiari; e una cava di marmo, che evoca invece la dimora dopo la morte del corpo. Due figure geometriche dal forte simbolismo che legano l’inizio della vita alla sua fine corporale. In esposizione anche fotografie angolari intagliate e stampe in bianco e nero colorate a mano, per ridare nuova vita con la tridimensionalità o la colorazione manuale a luoghi ed edifici abbandonati da anni che questa vita l’hanno persa, luoghi ricchi di fascino ma che rappresentano un’Italia invisibile perché sconosciuta, come emerso dalla mappatura realizzata nelle varie regioni italiane di “Atlas Italiae”. Un’artista quindi che usa la fotografia con modalità concettuali.

Silvia Camporesi, Cava di sale, Mirabilia, cm 60x80

Silvia Camporesi, Cava di sale, Mirabilia, cm 60×80

Mustafa Sabbagh, nella recente serie “Candido”, già esposta in una grande antologica a lui dedicata allo spazio ZAC di Palermo (lo stesso spazio in cui ha esposto Herman Nitsch e che prossimamente ospiterà Manifesta 2018), ci presenta bambini con le mani macchiate di colore. Sangue o tempera, non è chiaro, ma la loro espressione è innocente, i loro sono giochi candidi, perché i bambini sono puri, incontaminati, e gioiscono delle loro impronte rosse. La loro fragilità li scagiona da ogni eventuale colpa. Sabbagh, italo-palestinese, già assistente di Richard Avedon e docente alla Saint Martins di Londra, dopo essere divenuto noto a livello internazionale per le sue foto di moda, ha deciso di abbandonare il mondo patinato delle riviste per svelare tutto ciò che sta dietro una perfezione apparente, mettendo in luce fragilità e imperfezioni: così le sue spettacolari nature morte fiamminghe rivelano impercettibili sfioriture, mentre gli esseri umani da lui ritratti sono mascherati per rivelarne la loro più intima natura, o denudati nella loro essenza più autentica, fino a svelarne umanissimi difetti.

Mustafa Sabbagh, Candido_untitled_01, 2014 stampa fotografica lambda su dibond, 130x100 cm, ed.di 5+1 courtesy l’artista alta def

Mustafa Sabbagh, Candido_untitled_01, 2014 stampa fotografica lambda su dibond, 130×100 cm, ed.di 5+1 courtesy l’artista alta def

Marcello Carrà propone tre opere davvero incredibili: artista noto per i suoi lavori realizzati con maniacale pazienza a penna Bic, ha incapsulato tre opere in altrettanti quadrati e, tramite il vetrocamera, ha inserito tra l’opera e il vetro una quantità ben precisa di acqua con un colorante nero. Le opere sono girevoli, perché fissate su parete tramite una vite. Ogni opera ha un doppio disegno che si svela solo capovolgendo il quadrato: sopra la vita, sotto la morte; dalla costruzione umana, al regno animale e a quello vegetale. La natura morta caravaggesca nel pieno della sua bellezza diventa, ruotando l’opera,  il suo corrispettivo “memento mori” senza più vita.

VITA Canestro di fruttaCanestro di frutta con insetti - Penna biro su carta applicata su legno con vetrocamera e acqua colorata, 40x40 cm, 2014

Marcello Carrà, VITA Canestro di fruttaCanestro di frutta con insetti – Penna biro su carta applicata su legno con vetrocamera e acqua colorata, 40×40 cm, 2014

Mostre e progetti in contemporanea durante la fiera di WopArt nella propria galleria

Contemporaneamente in galleria prosegue la mostra di Silvia Camporesi Atlas italiae. Tabula Ferrarense che presentando un focus sul territorio di Ferrara vuole concludere la fortunata serie di opere dedicate ai luoghi abbandonati d’Italia che ha indagato con spirito da grand tour alla scoperta delle rovine contemporanee. In mostra sono ospitate le immagini più significative del progetto in una serie speciale stampata in bianco e nero e poi colorata a mano. A Lucca, in una villa del Cinquecento, è in corso una doppia personale di Silvia Camporesi e Ketty Tagliatti in cui la meticolosa ricerca della Camporesi si specchia nelle impressionanti opere composte di migliaia di spilli della Tagliatti. Al museo MAAD è invece ospitata la mostra Indagine dell’imperfezione, in cui gli artisti Mustafa Sabbagh, Anna Di Prospero, Silvia Camporesi e Maurizio Camerani esplorano l’estetica dell’imperfetto.

Sito web della galleria: http://www.mlbgallery.com/

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