L’arte della bella scrittura – a Chiasso con Simonetta Ferrante

The fields in view, Scotland, 2014 libro d'artista in scatola 22x22x4,5 cm Guarda la gallery

La mostra al m.a.x. museo di Chiasso inaugurata il 21 maggio 2016 si inserisce nel filone della “grafica contemporanea”, ed è dedicata quest’anno a Simonetta Ferrante (1930), artista attiva da ben sessanta anni, che ha saputo distinguersi per un singolare percorso costantemente volto alla ricerca della memoria del visibile.
E’ questa la prima antologica dedicata a Simonetta Ferrante, che fin da giovane si intrattiene rapporti di lavoro e amicizia con i principali esponenti del circolo internazionale di grafici, designer e fotografi. La mostra affronta tutto il suo elaborato percorso: dai primi anni della formazione sino al 2016, mettendo in luce e a confronto il doppio background fra grafica, design, arte e calligrafia e andando a scoprire le tappe della sua ricerca in tutte le sue diverse tecniche e fasi.

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Simonetta Ferrante iniziò la sua attività in graphic design presso Max Huber e Pier Giacomo Castiglioni, poi frequentò su consiglio di Giovanni Pintori la Central School of Arts and Crafts di Londra, lavorando con Bob Noorda, poi con Bruno Munari, collaborando con Giovanna Graf e Carlo Pollastrini per i Supermercati Esselunga, Galgano, Fotorex, Elettrocarbonium, 3M-Minnesota, Mondadori, Rizzoli e DataControl.
Si dedicò in seguito all’incisione, alla pittura, al collage, ai libri d’artista, alle installazioni, e subì in particolare il fascino dell’arte calligrafica.

Simonetta Ferrante

Questi disparati ambiti sono collegati da uno scopo poetico artistico diretti allo studio del segno, del colore, del ritmo e della scrittura: fra grafica, design, arte e calligrafia.
Il percorso espositivo si articola secondo uno sguardo cronologico-tematico: partendo dal suo primo periodo di formazione alla Central School of Arts and Crafts di Londra ritroveremo manufatti grafici, disegni, carboncini e gessi che sono più vicini all’ambito del collage e della sperimentazione che Simonetta Ferrante con il tempo approfondì. In questo primo periodo si può osservare la sua passione per il disegno. Segue l’inizio della sua attività vera e propria di graphic designer, accompagnata da molti illustri incontri.

Un’altra sezione in mostra è dedicata alla grafica e illustratrice svizzera Giovanna Graf, che fra il 1961 e il 1971 ha condiviso lo studio con Simonetta Ferrante a Milano. Suoi manifesti, locandine, inviti e bozzetti per La Rinascente, per Teodora e altri marchi che si presentano in tutta la freschezza della sua coinvolgente grafica.

Alcune sale del m.a.x. Saranno dedicate all’esposizione dei libri d’artista di Simonetta Ferrante, delle incisioni, le sculture in carta e plexiglass, i dipinti a olio, i monotipi, i collage, le tecniche miste, gli inchiostri, le installazioni, le tempere e gli acquerelli. Potremo soprattutto godere del suo grande lavoro di ricerca effettuato sulle carte.simonetta-ferrante1

L’esposizione – accompagnata da un catalogo – La mostra gode del patrocinio di Aiap-Associazione italiana design della comunicazione visiva, e del Gruppo Calligrafia Ticino. Simonetta Ferrante – dal 21.05.2016 al 25.09.2016 con chiusura estiva del m.a.x. museo da lunedì 01.08 a lunedì 22.08.2016 compresi.

Per info e contatti visitare il sito http://www.centroculturalechiasso.ch/m_a_x_museo/simonetta-ferrante-1930-la-memoria-del-visibile-segno-colore-ritmo-e-calligrafie/

    27 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Al via la Milanesiana. La “vanità” raccontata (anche) nel Disegno

Con ben 50 appuntamenti, 100 ospiti internazionali e 6 mostre, ha aperto -fino al 18 luglio 2016- la diciassettesima edizione della Milanesiana. Il tema di quest’anno è la vanità, raccontata attraverso i meandri della letteratura, scienza, musica, arte, filosofia, cinema e teatro. Questo percorso interdisciplinare approda a  Milano, Torino e Firenze quali luoghi di incontro, condivisione e coinvolgimento col pubblico.

La Milanesiana spazia tra diversi saperi e avrà una ancora maggiore diffusione nella città, nelle sue biblioteche, teatri, centri culturali, università, luoghi dell’impresa. Sarà come sempre contraddistinta da una forte vocazione internazionale, confermandosi una finestra aperta sul mondo della letteratura, della musica, del cinema.

Tra gli ospiti  Jonathan Coe, Gao Xingjian, John Coetzee, Edward Carey, Péter Gárdos, Matthew Thomas, Ralf Rothmann, Uri Caine, Teju Cole, Fabrice Moireau, Carl Norac, Kamel Daoud, Jean-Jacques Annaud, Michael Cunningham, Michel Houellebecq, Ramin Bahrami.

Accanto a loro autori e artisti italiani come Alessandro Bergonzoni, Guido Maria Brera, Massimo Cacciari, Eva Cantarella, Teresa Cremisi, Francesco De Gregori, David Grieco, Franco Loi, Claudio Magris, Alberto Mantovani, Lorenza Mazzetti, Mogol, Morgan, Laura Morante, Edoardo Nesi, Nuccio Ordine, Moni Ovadia, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Toni Servillo, Giovanni Veronesi, Sandro Veronesi e altri ancora.

MOSTRE

La prima ad inaugurare, il 28 giugno a Milano, è Le vanità di Antonio Ballista, una mostra dei disegni del compositore e pianista. Ad ospitarla è la Sala dei 146 – The Bridge dell’Università IULM.
Seguono, sempre a Milano:
– presso la Galleria Antonia Jannone, la mostra degli acquerelli di
Fabrice Moireau dedicati alla Basilicata;
– presso il Salone centrale BPM, l’esposizione del capolavoro di
Jacopo da Valenza, “Cristo Benedicente”;
– presso il laboratorio Bertaiola, la mostra “I giganti” di Antonio
Maraini.

A Firenze invece, si parte il 2 luglio  con ”Un mondo parallelo” nella Tornabuoni Arte Contemporary Art, la mostra di disegni di Edward Carey, una delle voci più originali della narrativa inglese contemporanea e illustratore dei suoi stessi libri.

Torino apre le sue porte nella Reggia di Venaria Reale  inaugurando  l’8 luglio la mostra dedicata alle opere di Yuko Shimizu.

Yuko Shimizu

Yuko Shimizu

PROGRAMMA

Il programma vede nei primi giorni l’alternarsi di note jazz – suonate da Antonio Ballista – per Umberto Eco nella Chiesa di San Marco; presenze come quelle dello scrittore inglese Jonathan Coe, l’ungherese Peter Gardos e la candidata al Premio Strega Elena Stancanelli.

Si passa poi al 29 giugno, giorno dedicato al Nobel per la letteratura con la presenza di Gao Xingjiang e a Edward Carey, che leggeranno loro letture dedicate al tema di questa diciassettesima edizione del Festival.
Il 1 luglio è invece interamente dedicato ai primi 70 anni della casa editrice Neri Pozza con l’invertendo degli autori Matthew Thomas, Ralf Rothmann e Sandra Petrignani.
Il 2 luglio, con un prologo dello scrittore Sandro Veronesi, a salire sul palco sono il Premio Nobel sud-africano John  Coetzee e lo scrittore e fotografo Teju Cole, vincitore dell’Hemingway Foundation/PEN Award nel 2012.

In questa sezione cardine del Festival si sviluppano anche,  dal 27 giugno al 7 luglio, appuntamenti matinée, incontri pomeridiani e serate in diversi luoghi della cultura, delle istituzioni e dell’impresa milanesi. I temi vertono sulla poesia, musica, cinema, televisione e bellezza attraverso dibattiti, confronti e proiezioni di film.

VIAGGIO IN ITALIA

Martedì 5 luglio, La Milanesiana approfondisce la conoscenza della regione Basilicata: alle ore 12, presso la Galleria Antonia Jannone, inaugura la mostra degli acquerelli di Fabrice Moireau. Presenti con l’autore, Vittorio Sgarbi, il critico letterario Arnaldo Colasanti, Gianpiero Perri e Gerardo Travaglio.

Sempre il 5 luglio alle 17 presso il Salone centrale della Banca Popolare di Milano inaugura anche l’esposizione di un capolavoro dell’arte del ’500, per la prima volta esposto: il ”Cristo benedicente” di Jacopo da Valenza.

Il 6 luglio, alle 12, lo scrittore Premio Pulitzer Michael Cunningham dedicherà il suo intervento alla straordinaria città di Matera, proseguendo il discorso della Milanesiana sulla Basilicata.
La serata sarà invece dedicata alla filosofia con Massimo Cacciari e Michele Ciliberto, che parleranno della modernità (anche economica) di Machiavelli. Conclude il concerto di Michele Sganga.
Il 7 luglio presso il Museo Branca, Antonio Gnoli dialogherà con Francesco De Gregori.

ROSA MONOGRAFICA

Il 9 luglio, a partire dalle 14, un appuntamento omaggio a David Bowie, recentemente scomparso, attraverso le proiezioni, di Furyo di Nagisa Oshima, Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott e Absolute Beginners di Julian Temple.
Lo spazio musicale è affidato a Andy dei Bluvertigo. La serata si chiude con la proiezione del film L’uomo che cadde sulla terra, interpretato da David Bowie.

Continuano gli appuntamenti con filosofi, artisti, cantanti, scrittori, registi e ricercatori a Torino e a Firenze, con altrettante mostre, presentazioni ed incontri coi lettori fino al 18 luglio.

L’organizzatrice Elisabetta Sgarbi :“La Milanesiana 2016 si specchia e si moltiplica. Per nulla vanitosa, ha resistito a un anno difficile, riaffermando con determinazione il progetto di un sapere ampio, inclusivo di tutto, curioso, divertito. La Milanesiana tende sempre più ad assomigliare a una Wunderkammer in cui prevale il piacere della scoperta e del sorprendere

INFORMAZIONI UTILI

Diciassettesima edizione della Malesiana
Milano, Torino, Firenze
23 giugno – 18 luglio 2016

www.lamilanesiana.eu

    26 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Vincenzo Scamozzi a Vicenza. Il Rinascimento raccontato nei disegni di un grande intellettuale

Vincenzo Scamozzi

Vincenzo Scamozzi, Taccuino di viaggio da Parigi a Venezia, 1600. pianta, prospetto principale e sezione della basilica di St. Denis. Vicenza, Pinacoteca Civica, Gabinetto dei disegni e delle stampe.

Raffinati disegni di architetture, progetti e volumi storici. Il Palladio Museum di Vicenza inaugura una mostra dedicata all’ultimo dei grandi architetti del Rinascimento italiano: Vincenzo Scamozzi. In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte del Maestro – avvenuta nella Venezia del 1616 – dal 25 maggio al 20 novembre, le sale del museo vicentino ospiteranno l’esposizione “Nella mente di Vincenzo Scamozzi. Un intellettuale architetto al tramonto del Rinascimento”.

In epoca rinascimentale, per diventare architetti, solitamente si passava un periodo presso la bottega di un pittore, come avvenne nel caso di Piero della Francesca o del Bramante. Altre volte tra i blocchi di pietra di un cantiere, come nel caso di Andrea Palladio. Vincenzo Scamozzi, nella seconda metà del Cinquecento, inaugura una nuova via: figlio di un facoltoso impresario edile, è il primo architetto moderno a dare inizio alla sua formazione tra i libri della biblioteca. I progetti di Scamozzi sono architetture fondate su una rigorosa visione teorica, capace di includere conoscenze nuove, direttamente da mondi e culture diverse, partendo dalla tradizione gotica e dagli stimoli delle nuove scienze.

L’obbiettivo della mostra al Palladio Museum – progetto condiviso con il Candian Centre for Architecture di Montreal in collaborazione con Stiftung Bibliothek Werner Oechslin di Zurigo – è di raccontare come Scamozzi concepiva le proprie architetture. Il visitatore è invitato in un viaggio attraverso i volumi della biblioteca personale dell’architetto vicentino (ritrovati in biblioteche e collezioni italiane ed europee con un lungo lavoro di ricerca da parte della studiosa americana Katherine Isard) e i suoi disegni di architettura.

Fra questi, saranno in mostra il celebre foglio con il progetto del duomo di Salisburgo (1607), che rientra per la prima volta in Italia dalle collezioni del Canadian Centre for Architecture di Montreal, e l’album di disegni di cattedrali gotiche francesi che Scamozzi, primo fra tutti gli architetti rinascimentali, realizzò durante un viaggio fra Parigi e Venezia nell’anno 1600. Un ricco apparato di modelli tridimensionali e animazioni video accompagnano anche il pubblico non specialista alla conoscenza del mondo del grande Scamozzi.

Vincenzo Scamozzi

Villa Molin alla Mandria, Padova. Fotografia di Vaclav Sedy

Vincenzo Scamozzi è considerato l’ultimo dei grandi architetti del Rinascimento, stretto fra la tradizione trionfale della generazione di Palladio e il mondo nuovo di Galileo Galilei. Cerca una propria dimensione in una visione dell’architettura come pratica razionale, attenta agli aspetti funzionali, all’economia dei mezzi, ma anche a un nuovo rapporto con il paesaggio, producendo capolavori come la Rocca Pisana di Lonigo, il teatro di Sabbioneta, le Procuratie Nuove in piazza San Marco a Venezia.

INFORMAZIONI UTILI

Nella mente di Vincenzo Scamozzi. Un intellettuale architetto al tramonto del Rinascimento

Palladio Museum, Vicenza

Dal 25 maggio al 20 novembre 2016

www.palladiomuseum.org

    25 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

God save the Pound: la lenta discesa della britannica cartamoneta.

british-poundLa sorte della carta più importante dello stato inglese nel prossimo futuro è legato alla prospettiva del nuovo Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea confermata ieri notte alle ore 23,00.
Dopo l’esito del referendum sono tante le reazioni politiche da parte degli altri paesi dell’UE. Gli inglesi sono andati alle urne giovedì scorso, con un’affluenza di circa il 74% per la consultazione sul “Remain” or “Leave”: il 52% dei votanti ha scelto di lasciare l’Europa.

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Oggi a Berlino è in programma la riunione degli stati fondatori dell’Unione Europea; il ministero degli esteri tedesco conferma l’incontro nel quale saranno presenti i capi di Stato di Italia, Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo.
Nella serata di venerdì la sterlina è balzata a 1.44 sul dollaro, salvo poi crollare già durante la sessione asiatica di lunedì, dopo che il sindaco di Londra Boris Johnson personaggio politico molto influente, si è schierato apertamente a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.
Così la sterlina è crollata è ha trascinato giù anche l’euro che come spesso ha aperto in gap down, ovvero con un abbassamento negativo del valore monetario all’apertura della borsa, mentre non c’è stato alcun effetto negativo sulla borsa di Londra, tra le migliori in Europa.

Sterlina vs Dollaro - grafico settimanale

Sterlina vs Dollaro – grafico settimanale

C’è da riflettere su quanto i legami commerciali tra il Regno Unito e Unione europea siano comunque importanti. Circa il 45% delle esportazioni e il 53% delle importazioni del Regno Unito avviene con l’Ue; ogni anno Londra versa nelle casse di Bruxelles lo 0,5% del suo Pil, ma secondo gli studi della Confindustria britannica, l’adesione all’UE crea un un valore aggiunto tra i 62 e i 78 miliardi di sterline all’anno per l’imprenditorialità locale.
Il centro studi Bertelsmann Stiftung che collabora con l’Istituto di Munich ha calcolato che il Brexit costerebbe alla Gran Bretagna almeno 300 miliardi, e un calo potenziale del Pil del 12% in dieci anni.
Peraltro Londra è la più grande finanziaria d’Europa e alcune importanti istituzioni potrebbero voler spostare le proprie sedi in Europa nel caso di Brexit, scombussolando l’economia di molti piccoli stati europei. Ecco la fine di uno splendido matrimonio, forse neanche poi così splendido.

    25 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Il patrimonio dei codici di Leonardo Da Vinci

Homem Vitruviano – Leonardo Da Vinci.

Homem Vitruviano – Leonardo Da Vinci

Il corpus degli scritti di Leonardo è costituito da circa cinquemila pagine di appunti, che probabilmente rappresentano una piccola parte della sua sterminata produzione, un terzo secondo gli studi, largamente maltrattata e dispersa nel corso dei secoli. Leonardo aveva l’abitudine di portare sempre con sé quaderni e taccuini, sui quali annotava con minuziosità e a profusione, con la sua inconfondibile scrittura speculare, tutto ciò che lo interessava del mondo circostante. Non meno copiosa era la produzione “casalinga”. Rientrato nell’abitazione redigeva progetti, disegnava macchine, preparava bozzetti o studi di quadri e sculture, o di particolari di essi, raggruppando graficamente le idee concepite nel corso dei suoi spostamenti.

Leonardo da Vinci, Trattato di Pittura, Codice Vaticano Urbinate Lat. 1270, Biblioteca Apostolica Vaticana.

Leonardo da Vinci, Trattato di Pittura, Codice Vaticano Urbinate Lat. 1270, Biblioteca Apostolica Vaticana.

La vastità dei suoi interessi, nei più svariati campi della conoscenza, è testimoniata dagli oltre quattromila fogli contenenti suoi disegni e annotazioni. Essi si presentano sciolti o raccolti in fascicoli o codici, oggi sparsi in musei, biblioteche e raccolte di tutto il mondo e quasi tutti databili a dopo il 1480, con una particolare incidenza a partire dal soggiorno milanese.

Anche se dei suoi scritti va fatta una distinzione fondamentale tra i taccuini di appunti, che l’artista portava sempre con sé per annotazioni veloci, e tra fascicoli più ordinati, talvolta dedicati a particolari argomenti, quali l’anatomia, l’ottica, l’arte bellica, la meccanica, il volo degli uccelli o il moto delle acque. I taccuini hanno il testo inserito negli spazi lasciati liberi dagli schizzi, mentre nei fascicoli troviamo un’organizzazione più accurata di immagini e testo. Per Leonardo Da Vinci il disegno non è legato a necessità decorative, ma è un insostituibile mezzo di rappresentazione e analisi della realtà, ancor più efficace dello scritto.

Di seguito vi presentiamo cinque dei principali codici leonardeschi
Insetto, uccello, libellula, robot - LEONARDO DA VINCI - ROBOT VOLANTE (DRONE) COD. ATLANTICO f.1059

Insetto, uccello, libellula, robot – LEONARDO DA VINCI – ROBOT VOLANTE (DRONE) COD. ATLANTICO f.1059

Codice Atlantico (64,5 x 43,5 cm; 1119 fogli raccolti in 12 volumi rilegati in pelle; conservato a Milano presso la Biblioteca Ambrosiana). È stato chiamato così perché Leoni dispose gli scritti di Leonardo su fogli del formato solitamente utilizzato per realizzare gli atlanti geografici. Il Codice Atlantico raccoglie disegni per buona parte databili tra il 1478 e il 1518, ed inerenti vari argomenti, dalla matematica alla botanica e alle arti militari. In questo manoscritto è presente la definizione che Leonardo diede di se stesso, ossia omo sanza lettere («So bene che, per non essere io letterato, che alcuno presuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll’allegare io essere omo sanza lettere» – folio 119, verso A). In occasione dell’EXPO 2015 tra settembre 2009 a settembre 2015, i fogli del Codice Atlantico sono stati esposti a rotazione nella Sacrestia del Bramante all’interno del Convento di Santa Maria delle Grazie e nella Sala Federiciana della Biblioteca Ambrosiana.

Codici dell’Istituto di Francia (964 fogli raccolti in dodici manoscritti cartacei, alcuni rilegati in pergamena, altri in pelle, altri ancora in cartone; conservati a Parigi, presso l’Istituto di Francia). I manoscritti hanno diverse misure, che vanno da 10×7 cm a 31.5×22 cm. Per convenzione sono indicati con una lettera dell’alfabeto, dalla A alla M. I più importanti per gli studi sulle acque e sul territorio lombardo sono:

Codici Ashburnham, convenzionalmente identificati con due numeri: 2037 l’ex codice B e 2038 l’ex codice A, si tratta di due manoscritti cartacei (dimensione 24×19 cm), rilegati in cartone. In origine facevano parte del manoscritto A da cui sono stati strappati alla metà dell’Ottocento da Guglielmo Libri.

Leonardo da Vinci ,un foglio del Trattato della Pittura

Leonardo da Vinci ,un foglio del Trattato della Pittura

MANOSCRITTO A (cm 22×15; conservati 63 fogli dei 144 originari) Si presenta mutilo rispetto l’originale, a causa del furto di numerosi fogli, alcuni mai ritrovati, che ne ricompose una parte in volume vendendolo all’inglese Lord Ashburnham. Il fascicolo fu poi recuperato e catalogato come Ashburnham 2038. Il contenuto del manoscritto, datato 1490-1492, riguarda prevalentemente la pittura e la fisica, con le considerazioni sul moto a fare da denominatore comune. Il tema della pittura vi è discusso in modo particolareggiato, tanto è vero che Francesco Melzi ne trascrisse ampi stralci nel suo Libro di pittura – poi pubblicato a metà Seicento come Trattato della pittura. Nel Codice Ashburnham 2038, ai fogli 114 recto e 114 verso, compaiono studi di decorazioni datati 1492.

Leonardo Da Vinci - Codice Ashburnham B - La città ideale

Leonardo Da Vinci – Codice Ashburnham B – La città ideale

MANOSCRITTO B (cm 23×16; conservati 84 fogli dei 100 originari). Redatto tra il 1487 e il 1490, esso è insieme al Codice Trivulziano il più antico degli autografi di Leonardo. Guglielmo Libri ne rubò parecchi fogli, che puoi furono rilegati in volumi e venduti a Lord Ashburnham (Ashburnham 2037). La sua redazione comincia quando Leonardo è già trentacinquenne, e contiene disegni di armi e macchine militari o da lavoro, chiese a pianta centrale (quella di Vigevano), la famosa “città ideale”su due livelli e gli avveniristici progetti di macchine volanti e altre formidabili invenzioni (una vite aerea che sembra anticipare l’elicottero, il sottomarino). È questo il manoscritto dove Leonardo traccia disegni sulla strada coperta, che viene proposta a miglioramento difensivo in uno studio di disposizione interna nella ghirlanda del Castello di Milano. «Nobile corridore» è definita da Leonardo la strada coperta (che a Vigevano unisce il castello alla Rocca Vecchia), mentre il disegno della «polita stalla» somiglia molto alla scuderia modello voluta, sempre a Vigevano, da Ludovico il Moro nel 1490.

Manoscritto F (cm 14,5×10; 96 fogli) La sua compilazione risale al 1508, e si è conservato praticamente intatto. Ha per oggetto lo studio dell’acqua, ma un’ampia parte è dedicata all’ottica e allo studio della luce da cui si passa anche alla cosmologia, discutendo per esempio l’ipotesi dell’origine della Terra per emersione delle acque del mare.

Codice sul volo degli uccelli
Questo codice al volo degli uccelli si trova presso la Biblioteca Reale di Torino ed è composto da 17 pagine (21×15 cm) rispetto alle 18, databili intorno al 1505.
Tratta principalmente del volo degli uccelli che Leonardo analizza con un rigoroso approccio meccanico, così come studia la funzione dell’ala, la resistenza dell’aria, i venti e le correnti.

Codex Arundel - Manoscritto H

 Manoscritto H

Gli altri manoscritti minori sono il Codice Arundel (28×18 cm le carte di supporto; 283 fogli rilegati in marocchino; conservato a Londra presso la British Library), che contiene soprattutto studi di fisica, meccanica e architettura ed è databile tra il 1478 e il 1518; il Codice Trivulziano (20.5×14 cm; 55 fogli dei 62 originari; conservato presso la Biblioteca Trivulziana di Milano), databile tra il 1487e il 1490, che contiene studi di architettura militare e religiosa e ma anche riflessioni sulla lingua e la letteratura italiana; Manoscritto H (cm 10,5×8; 142 fogli) composto da tre quaderni, redatti nel 1493-1494, dedicato prevalentemente allo studio dell’acqua; i due Codici di Madrid (21×15 cm; rispettivamente 192 e 157 fogli rilegati in marocchino rosso; conservati presso la Biblioteca Nazionale di Madrid), riscoperti solo nel 1966, e databile tra il 1490 e il 1496 il primo e tra il 1503 e il 1505 il secondo; e i Fogli di Windsor (circa 600 disegni, non rilegati e di differente formato; conservati presso il castello Reale di Windsor), che riproducono studi di anatomia e di geografia, ma anche alcune caricature, e coprono un periodo compreso tra il 1478 e il 1518. Il Codice Vaticano-Urbinate del 1270 della Biblioteca Vaticana contiene il Libro di Pittura, redatto da Francesco Melzi dopo la morte del maestro, raccogliendo in un unico manoscritto scritti e pensieri sparsi, da diverse fonti manoscritte oggi andate perdute.

Copertina del Tratato della pittura di Lionardo Da Vinci - 1651

Copertina del Tratato della pittura di Lionardo Da Vinci – 1651

 

 

Sitografia: www.leonardocultura.com ; www.leonardoevigevano.it ; www.museoscienza.org/leonardo/codici/ www.beic.it/it/content/i-codici-di-leonardo

    10 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

“Arie di Carta” al Rivetta Tell di Lugano

Arie di Carta

Arie di Carta

A pochi giorni dalla chiusura della messa in scena di Arie di Carta, presso Il Teatro della Contraddizione di Milano, possiamo annunciare la programmazione dello stesso presso il mercatino serale del  Rivetta Tell lungolago, a Lugano.
‹‹Alla vigilia dell’inizio delle prove, una telefonata ha cambiato il destino della creazione di questo mio nuovo lavoro. I temi, la ricerca, le immagini, i suoni, i colori si sono moltiplicati anzi duplicati: il mio lavoro è diventato il ’nostro’, mio e di Ivana. Ci siamo incontrate – scrive Maria Carpaneto – ognuna coi propri vissuti, gusti ed esperienze professionali e ci siamo ‘ascoltate’: il reciproco ascolto ha generato una nuova relazione, un linguaggio per noi nuovo, volti e storie nei quali molti possono rivedersi ed immedesimarsi, due donne/due personaggi venute da chissà dove, un duo vagamente clownesco, tragicomico che si è raccontato la propria vita fondendola in una sola ed unica››.

Arie di Carta

Arie di Carta

‹‹“Arie di carta” è per me un atto di incontro – scrive Ivana Petito – E’ la danza di un incontro. Parla di un me e di un te, di un io e un tu che poi altro non sono che l’umanità tutta. Racconta il miracolo e il mistero quotidiano di ogni relazione, un’opera che continua a crescere nella vulnerabilità autentica dell’ incontro››.

Due curiosi personaggi senza tempo, e un passaggio continuo di stati d’animo con una velata ironia. Due creature straordinarie che trovano la nascita da mura, da suoni, dai colori, dalle temperature del sottosuolo per formare un tutt’uno con luoghi pregni di storie e di gente comune, un ricordo che non si dimentica. Una relazione che percorre tutte le epoche storiche, tutte le età della vita, tutti i generi e tutte le modalità dell’essere soli nonostante insieme. Queste due creature si accompagnano per farsi coraggio ed esaltarsi a vicenda, si incontrano ora nella giocosa gioia dell’incontro, ora sfinite dalle catene della relazione. “Arie di carta”, una pièce ancestralmente e archetipicamente attuale e antica, vestita in abiti vintage in un ambientazione retrò.

Arie di Carta

Arie di Carta

‹‹Dal mio punto di vista, la danza inaugura delle relazioni tra ciò che normalmente riteniamo separato e, nello stesso tempo, o proprio grazie a questo gesto, separa ciò che pensiamo debba restare unito. Si potrebbe dire che la danza è l’avvio della relazione impossibile, perché si congeda dalle relazioni stabilite e ritenute ‘possibili’: ad esempio, unisce una parte del corpo ad un’altra perché la separa dall’ordinamento delle parti, la fa fuggire via. E nel vostro spettacolo ciò inevitabilmente accade, ma in certi passaggi è come se voleste danzare la relazione, illustrarla attraverso la danza, piuttosto che inaugurarla danzando. Le fotografie sullo sfondo sembrano voler dire ciò che state facendo, la cosa che state danzando. Dal bambino alle due anziane ridenti è come se ci fosse una didattica a guidare la danza. Questo sfondo, che non a caso dà anche il senso di uno scorrere temporale, sembra voler insegnare che lo scorrere del tempo non è che formazione di relazioni, di cui infine si può insieme ridere, con un riso di saggezza, mi pare.›› (Maurizio Zanardi)

“Arie di Carta” –  prodotto dall’associazione culturale Il Filo di Paglia, Milano

Sabato 09 luglio 2016 alle ore 22.00 presso il Rivetta Tell, riva Giocondo Albertolli, 6900 Lugano, Svizzera

    09 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

“Untitled” colors, dall’anima di Paolo Manazza

Paolo Manazza - Project for Rumi's Portait, 2016, oil and enamels on canvas 97x113 cm

Paolo Manazza – Project for Rumi’s Portait, 2016, oil and enamels on canvas 97×113 cm

 

Oggi 08 giugno 2016, presso le prestigiose stanze della galleria Robilant+Voena di Milano in via Fontana, si terrà l’inaugurazione della prima personale di Paolo Manazza, il poliedrico pittore, giornalista, intellettuale e critico d’arte. Paolo Manazza racconta ad Alan Jones: “Un quadro è finito quando lo dice lui, anche con delle parti che rimangono apparentemente aperte. Fermarsi al momento giusto significa in sostanza cristallizzare l’’immagine e la composizione cromatica in un momento in cui è in grado di proiettare la massima intensità dell’’energia formale.

 

Untitled - About your daimons - 50x70 oil on canvas, 2015

Untitled – About your daimons – 50×70
oil on canvas, 2015

Ossia dare spazio a quella forma che apre le porte dell’’invisibile. Ciò che voglio dire è che la misteriosa, inafferrabile qualità di ogni opera (quale che sia il suo contenuto, astratto o figurativo) è una qualità allusa da parole e termini vaghi come lirico o sublime. Come giustamente diceva De Kooning lo scopo della pittura è principalmente catturare il nulla di un quadro, ‘la parte che non è raffigurata ma che è lì per via degli elementi che vi sono dipinti’. Sì, credo sia proprio così.”

Le opere di Paolo Manazza –- osserva Alan Jones nel catalogo della mostra – sono distillate da un ceppo per molti anni rinnegato. Sono prodotte con criteri altamente raffinati che sfuggono la ‘raffinatezza’ – nel senso peggiorativo del termine – ossia tutti quegli ingredienti retorici di moda e di appropriazione, reificazione, e riproduttività fotografica. Ogni dipinto –- prosegue – è un soliloquio un dialogo tra l’artista e il proprio sé, come le due parti di Bach, una traduzione simultanea nella lingua della pittura dove la ‘composizione’ è la grammatica, e il colore è il vocabolario”.

Paolo Manazza - Playing the Piano, 2013-2014, oil on canvas 90x110 cm

Paolo Manazza – Playing the Piano, 2013-2014, oil on canvas 90×110 cm

Lasciamoci trasportare dalle sue coloratissime spatolate di olio, lo scopo dell’operato di Paolo Manazza è entrare in un sentimento e prendere il volo, e il gioco inizia con l’osservazione, per arrivare alla pittura come mezzo primario.
Tornare alla pittura, per toccare con mano le proprie emozioni e per stenderle a seconda della ragion servente, lavorando sul colore e sulle varie sovrapposizioni dell’olio interpretando la realtà cromaticamente, trovando così l’unico possibile modo di vedere il mondo sia interno che apparente.
In occasione della mostra la galleria Robilant+Voena ha pubbliato un catalogo di cento pagine con un saggio di Alan Jones e i contributi critici di Giandomenico Di Marzio e Massimo Mattioli.

UNTITLED – Paolo Manazza
Inaugurazione Mercoledì 8 giugno dalle ore 18

Dal 08 Giugno 2016 al 08 Luglio 2016
MILANO – Galleria Robilant+Voena
LUOGO: Via Fontana, 16
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 02 805 6179
E-MAIL INFO: info@robilantvoena.com

    08 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Tim Samuel si imbatte nella natura, e nei social

Una scena rara da vedere, ancor più da fotografare. Ma il fotografo subacqueo australiano Tim Samuel ha avuto la fortuna di trovare la prontezza per scattare una foto ad un pesce che nuota, quasi fossero un unico essere, all’interno dell’ombrella di una medusa.

Tim Samuel Foto @timsamuelphotography

Tim Samuel Foto @timsamuelphotography

Questo pesce che nuota in sincronia con una medusa è stato trovato da Tim tra le acque della meravigliosa Byron Bay, in Australia.
L’endemica scena è raccontata da Samuel, che afferma di aver osservato mentre faceva freediving l’avvenimento, spiegando: “Sembrava completamente in trappola, come se fosse riuscito in qualche modo a nuotare all’interno e poi non fosse più in grado di uscirne. Il pesce riusciva a controllare in parte i movimenti della medusa”.

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Samuel voleva di intervenire per liberare il pesce, ma ha scelto infine di rinunciare, lasciando la natura a fare il suo corso: “Ma è stata una decisione difficile da prendere”. Pensiamo positivamente, potrebbe trattarsi di una rarissima forma di simbiosi fra la medusa e il pesce, segno di solidarietà marina fra specie diverse.

La sua foto è stata pubblicata su Imgur e a seguire su Instagram, ed ha dilagato in poco tempo su tutti i social network.
”Non mi sarei mai aspettato che questo scatto potesse fare il giro del mondo”, ha scritto Tim Samuel sul suo profilo Instagram dove ha pubblicato le due immagini dell’insolito incontro.

    08 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Al Museo della Carta e della Filigrana IV premio internazionale per Fabriano Watercolour 2016

Original paintings by U.K Watercolour & Pastel Artist Greg Howard | Selected for Fabriano In Watercolour 2016

Original paintings by U.K Watercolour & Pastel Artist Greg Howard | Selected for Fabriano Watercolour 2016

Premio Internazionale “Marche d’Acqua” Fabriano Watercolour 2016

La Città di Fabriano, Città Creativa UNESCO, indice il Premio Internazionale “Marche d’Acqua” Fabriano Watercolour 2016” (FWP 2016), evento giunto alla sua quarta edizione che si inaugurerà questo 18 giugno 2016, alle ore 18.00, presso il Museo della Carta e della Filigrana.

La Biennale, ideata dal Museo della Carta e della Filigrana in collaborazione con Associazione Acquarellisti Veneti e InArte di Fabriano, avrà l’onore di collaborare anche per la quarta edizione con artisti e di giurati d’assoluto rilievo internazionale.

Memorial Day. Thomas W Schaller. Watercolor on #Fabriano Artistico. 30x22 Inches 30

Memorial Day. Thomas W Schaller. Watercolor on #Fabriano Artistico. 30×22 Inches 30

Le opere saranno esposte al pubblico presso le gallerie del Museo della Carta e della Filigrana fino al 31 agosto 2016 per poi proseguire con mostre temporanee in Italia e all’estero.

La mostra, oltre alle opere in concorso, ospiterà una sezione con acquerelli facenti parte della Giuria del Premio e della sezione “Guest of Honor” in esclusiva per Gabriele Brucceri, vincitore della edizione 2014 ad inaugurare la sua personale “Frammenti del ricordo”, composta da 20 splendide opere ad acquarello e tecnica mista.

Una sezione espositiva con alcune sue opere sarà dedicata alla memoria di Toni Vedù, co-fondatore del Premio Internazionale “Marche d’Acqua” Fabriano Watercolour e membro della giuria in tutte le edizioni precedenti, tragicamente scomparso nel 2015.

Il Presidente Pedro Cano terrà una personale di 16 acquarelli dal titolo “Frutos y Flores” a cui è collegata una masterclass che si terrà dal 15 al 17 giugno 2016. Alla masterclass sono stati ammessi 30 acquerellisti selezionati dal maestro Pedro Cano tra i tanti che hanno fatto richiesta di partecipare alle preselezioni.

Brave Reserve - Senyol 2016 - 830x720mm mixed media on Fabriano watercolor 300g 830mm x 720mm

Brave Reserve – Senyol 2016 – 830x720mm
mixed media on Fabriano watercolor 300g 830mm x 720mm

La partecipazione al premio avviene esclusivamente ad invito su indicazione dei 12 artisti componenti la Giuria. Collateralmente al premio si terrà la mostra personale “il mio nuovo corpo – my new body” del Maestro Tejo Van den Broeck, membro della Giuria di PWF 2016 e la personale “La Gualchiera” di Sergio Macchioli. 

 

Associazione culturale InArte
Via Berti 9, Fabriano
info@inartefabriano.it
tel. 348 3890843

Museo della Carta e della Filigrana, Fabriano (Italy):
tel. +39.0732.709238 info@museodellacarta.com

http://www.museodellacarta.com/eventi/evento.asp?id={FC7E71DB-DD8A-462A-846C-EB0D336D5204}

    06 Jun 2016   Blog   0 Comment Leggi tutto

La prospettiva di una lente per Catherine Nelson

Catherine Nelson - Origins 2014 - Beginnings No. 01 edition of 6 200x100cm: 6 x 150x75cm + 2AP

Catherine Nelson è un artista australiana che usa la tecnologia digitale come il suo pennello. Lei costruisce paesaggi immaginari utilizzando immagini dal mondo intorno a lei. Il risultato finale è una realtà non esistente creata da molte centinaia di fotografie. Dopo aver completato la sua formazione artistica in pittura presso il College of Fine Arts di Sydney, Caterina si spostò rapidamente nel mondo del cinema e della televisione.

Bourgoyen SpringII edition of 7 @ 150x150cm

Creò effetti visivi per film come Moulin Rouge, Harry Potter, 300 e Australia. Il suo lavoro come artista effetti visivi l’ha portata in giro per il mondo facendola vivere a Milano, Londra, Roma, Reykjavik, Bratislava, Bruxelles e in Australia. Nel 2008 ha iniziato il suo proprio studio d’arte a Gent e ad Amsterdam e da allora ha completamente dedicato il suo tempo a creare la propria arte.

«Quando ho abbracciato il mezzo fotografico, ho sentito che l’assunzione di un quadro che rappresentava solo ciò che era all’interno della cornice della lente non stava esprimendo la mia esperienza personale e interiore del mondo che mi circonda. Con l’occhio e la formazione di un pittore e con anni di esperienza negli effetti visivi di film dietro di me, ho cominciato a scattare le mie foto ad un altro livello.»

Nel 2010 ha lanciato la sua serie ‘Memorie future’ seguita da ‘Nuit Americaine’ (2011), ‘Danubio’ (2012) e ‘Altri Mondi’ (2013). Questo lavoro è stato esposto in Australia, Europa, America e Asia. 

Beach edition of 7 @ 150x150cm

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Il suo follow-up ‘Expedition’ serie (2014) ha preso una svolta nostalgica, più personale, concentrandosi sulla sua infanzia cresciuta a Sydney, ed è incentrata sulla memoria e il modo in cui la memoria distorce. Nella sua ultima mostra “Submerged” ha scattato con la sua macchina fotografica subacquea, a creazione di tre nuovi corpi di lavoro: Origins (2014), Unstill Life (2015) e , Submerged (2015). “Origins” è stata il risultato delle immagini scattate in foreste di mangrovie nel Sud Est Asiatico. “Unstill Life” e “Submerged” sono state create da migliaia di primi piani scattati in un piccolo stagno di ninfee.

Spring Blossoms edition of 7 @ 150x150cm

Spring Blossoms edition of 7 @ 150x150cm

 

Magici lavori su carta fotografica dalla prospettiva di una lente, che può essere una vera lente o uno specchio d’acqua, dell’esplorante artista australiana Catherine Nelson

Per contatti ed info visitare il sito http://www.catherinenelson.com

 

    06 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto
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