La rivincita delle opere su carta

Tradizionalmente il disegno su carta è considerato l’elemento necessario alla fase preparatoria di un’opera d’arte. Il supporto per eccellenza il cui vi è l’ultimazione dell’opera è la tela. Nel mercato solitamente il valore di un’opera su tela è nettamente maggiore rispetto ad un’opera su carta anche se pari nelle dimensioni e autore. Questo è dovuto al fatto che per la realizzazione del manufatto su tela, richiede un maggiore costo dei materiali e  dei tempi di ultimazione. Attualmente la superiorità della tela rispetto alla carta risulta essere ancora una costante nella maggioranza dei casi. L’eccezione che determina l’affermarsi dell’opera fatta su carta avviene nel momento in cui l’artista utilizza esclusivamente  questo materiale divenendo il tratto distintivo della sua produzione.

Christo, Floating Piers. Disegno 2014. 22,5 x 34,9 cm. Matita, carboncino e pastello. Foto: André Grossmann © 2014 Christo

Christo, Floating Piers. Disegno 2014. 22,5 x 34,9 cm. Matita, carboncino e pastello. Foto: André Grossmann © 2014 Christo

Un esempio è la produzione dei coniugi statunitensi Christo e Jeanne-Claude. I due utilizzano la carta come mezzo principale per le loro opere che siano ‘impacchettamenti’, collage o disegni.

Il valore della carta si evolve: da supporto minore in cui l’artista elabora le sue idee, a opera finale a cui si affida la trasmissione del messaggio artistico.

(Angela Maselli)

    10 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

F-Estival Jazz a Lugano chiude con il meglio degli ultimi 30 anni

Estival Jazz - Lugano - Piazza della Riforma

Estival Jazz – Lugano – Piazza della Riforma

“Se hai bisogno di chiedere cos’è il jazz, non lo saprai mai.” (Louis Armstrong)

Il Longlake Festival di Lugano è iniziato! Da giovedì 7 luglio a domani 10 luglio 2016 si tiene la grande rassegna ESTIVAL JAZZ, dedicata alla musica e ai grandi jazzisti internazionali degli ultimi decenni.

Take 6 - Jazz band

Take 6 – Jazz band

Questa sera in piazza della Riforma avrete l’imbarazzo della scelta, fra tre band tra le più avvincenti del mondo jazz, potrete spaziare fra le ruggenti voci del Take 6, la vocal band più importante degli ultimi trent’anni, che uniti dal 1980 formano più premiato gruppo di canto a cappella della storia: titolano ben 10 Grammy Award e 10 Dove Award (Gospel Music Award). Inoltre, per sette volte consecutive sono stati eletti come Migliore Gruppo Vocale Jazz dalla prestigiosa rivista americana Downbeat.

Nella loro lunga carriera si sono esibiti in tutto il mondo e recentemente hanno avuto l’onore di essere il primo gruppo vocale americano a esibirsi a Cuba dopo il cambiamento delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti.

Mike Stern & Bill Evans - Estival Jazz

Mike Stern & Bill Evans – Estival Jazz

Il sestetto ha registrato e collaborato con alcuni dei grandi musicisti soul-jazz della storia, come Ella Fitzgerald, Stevie Wonder, Ray Charles, Al Jarreau, Don Henley, James Taylor, Patti Austin e Branford Marsalis.

In loro compagnia suonerà anche il grande Mike Stern, uno dei più grandi chitarristi della musica moderna degli anni sessanta, che accompagnato dalla band di Bill Evans regalerà estasianti realtà sonore, grazie alle sapienti note di Dennis Chambers e Darryl Jones (bassista dei Rolling Stones dal 1984), dando così vita ad un’esibizione jazz-fusion avvolgente e strepitosa.

Tony Momrelle

Tony Momrelle

La serata concluderà con il “nuovo Stevie Wonder” dei tempi moderni, l’intraprendente Momrelle, una voce eccezionale che i critici musicali considerano fra i più rappresentativi e migliori ‘songrwriter’ inglesi. Tony Momrelle è un cantante dotato di un’appassionante vena melodica soul e r&b, per ciò viene paragonato al re del timbro vocale rhythm and blues. Tutti lo conoscono come la voce storica maschile degli Incognito, il più importante gruppo di Acid Jazz internazionale e già protagonisti a Estival.

Insomma, un fine settimana che vi riporterà dentro la storia del jazz, completando l’estasi sonora con la meravigliosa veduta del lago luganese.

    09 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Acquaforte, bulino, puntasecca. Le “imprescindibili” carte di Rembrandt

Rembrandt - Acqueforti di Paesaggi - Museo Städel

Rembrandt – Acqueforti di Paesaggi – Museo Städel

Rembrandt è uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea. Nacque a Leida nel 1606 e dedicò una buona parte della sua produzione artistica all’incisione.

Il conus marmoreus di Rembrandt, 1650

Il conus marmoreus di Rembrandt, 1650

Le sue stampe costituiscono una produzione strettamente intrecciata con quella pittorica, tanto da poterle considerare imprescindibili per la comprensione della creatività del maestro. A seguito di continue revisioni del riconoscimento del suo corpus di stampe, oggi possiamo attribuire a Rembrandt circa 290 carte. La principale tecnica utilizzata fu l’acquaforte, che permette di disegnare direttamente sulla lastra in rame coperta da uno strato di vernice, in seguito sottoposta ad un bagno di acido che corrode solo le zone incise.

Rembrandt House Museum - Amsterdam - Pressa utilizzata da Rembrandt per incisioni e stampe

Rembrandt House Museum – Amsterdam – Pressa utilizzata da Rembrandt per incisioni e stampe

Attorno al 1628, una volta raggiunta l’abilità tecnica di realizzazione, il maestro iniziò un’attività di ricerca di nuove possibilità espressive. È così che in alcuni casi all’acquaforte venne affiancato il bulino, che permette di incidere direttamente la lastra creando linee di diversa intensità, come anche la puntasecca, che crea un solco sottilissimo alzando il metallo e creando delle cosiddette barbe, che una volta inchiostrate permettono la riproduzione di linee delicate e morbide. Egli passava infatti da semplici tratti abbozzati ad effetti di chiaroscuro quasi pittorico, che caratterizzavano le sue stampe.

 

Rembrandt van Rijn - Nudo femminile disteso - La negra sdraiata, 1658 - acquaforte con bulino e puntasecca su rame 80x157 mm - Casa Morandi Bologna

Rembrandt van Rijn – Nudo femminile disteso – La negra sdraiata, 1658 – acquaforte con bulino e puntasecca su rame 80×157 mm – Casa Morandi Bologna

La sua ricerca incessante incluse anche lo studio di particolari soluzioni nell’uso della morsura e delle inchiostrature. “Le virtù tecniche di Rembrandt – ci spiega Maria Pietrogiovanna – continuano a risultare sorprendenti, il maestro si avvale degli strumenti calcografici e li combina, piegandoli a fini espressivi del tutto inediti, il suo intervento nelle fasi di lavorazione della lastra è costante, come dimostrano gli studi condotti nelle matrici che ancora si conservano. L’intervento reiterato in fase di morsura gli consente di ottenere una varietà tonale stupefacente e perfetta specialmente per le ambientazioni drammatiche. Non meno importanti in quest’ottica diventano l’inchiostratura e la scelta della carta destinata all’impressione, che il maestro sceglieva appositamente per raggiungere tonalità calde o fredde secondo le esigenze del soggetto”.

    07 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

La stabilità fa della Svizzera un’ottima piazza

World Trade Center Lugano

World Trade Center Lugano

Dal confronto internazionale del «total tax rate» (TTR), ovvero del carico scale complessivo, emerge che la Svizzera ha un sistema scale che è costantemente molto competitivo rispetto ad altri Paesi altamente sviluppati. Il TTR misura l’ammontare di tutte le imposte e i contributi sociali obbligatori gravanti sulle imprese espresso in percentuale dei redditi commerciali. Per questo il mercato è favorevole, dato innanzitutto il tattico posizionamento della Svizzera al centro dell’Europa, favorito da infrastrutture all’avanguardia e collegamenti efficienti. Sul piano politico ed economico siamo davanti ad uno stato, secondo al mondo solo dopo Singapore che vanta una stabilità politica e una fiducia a livello internazionale, grazie all’economia liberale molto competitiva creata all’interno dei Cantoni ed alla riservatezza che la Confederazione ha sempre mostrato.

Switzerland corporate tax rate

Switzerland corporate tax rate

Non dimentichiamo inoltre che l’eccellente qualità della vita della popolazione svizzera è un assoluto vantaggio per qualunque sorta di collaborazione.

Insomma, il sistema svizzero riflette la condizione sociale del Paese, composto da 26 cantoni sovrani con circa 2’550 comuni indipendenti. In base alla Costituzione, a tutti i cantoni è data piena libertà tributaria, fatta eccezione per le imposte esplicitamente riservate alla Confederazione. In Svizzera, pertanto, l’imposizione si articola su due livelli, quello federale e quello cantonale/ comunale. Il sistema tributario svizzero non è interessante solamente per le persone giuridiche, ma anche per le persone fisiche perché consente loro di beneficiare di una fiscalità moderata a livello internazionale.

Vi darò alcune informazioni per ciò che concerne i trasporti di opere d’arte oltre i confini svizzeri. Negli ultimi anni è stata condotta una riforma del sistema dell’imposta sul reddito, che ha portato all’armonia degli aspetti formali delle varie legislazioni cantonali, come per quanto riguarda la determinazione del reddito imponibile, le deduzioni e le procedure di valutazione. Ogni cantone è ad ogni modo dotato di una grande autonomia per ciò che riguarda le imposizioni fiscali e specialmente delle aliquote.

Sunset at park st. Michael - Lugano

Sunset at park st. Michael – Lugano

Nel maggio del 2004 la Svizzera e l’Unione Europea («UE») hanno sottoscritto otto accordi bilaterali («Accordi bilaterali II»), che si sommano ai sette già esistenti («Accordi bilaterali I», in vigore dal 1° giugno 2002). Tra essi esiste una normativa di monitoraggio fiscale che impone per il trasporto di beni patrimoniali (come opere d’arte) dall’Europa alla Svizzera sono necessarie alcune procedure standard. Attraverso la compilazione del quadro RW, È il quadro della dichiarazione dei redditi del modello Unico; deve essere compilato dalle persone fisiche, enti non commerciali e società semplici residenti in Italia che al termine del periodo d’imposta detengono investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria, attraverso cui possono essere conseguiti redditi di fonte estera imponibili in Italia. Tutti i contribuenti esonerati dal monitoraggio fiscale sono comunque tenuti alla compilazione del quadro RW per il calcolo di IVIE e IVAFE, ove ne ricorrano i presupposti.

    05 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Disegni, acquerelli, incisioni. Le nature morte di Giorgio Morandi ad Ascona

Giorgio Morandi, Natura morta, 1958, Acquerello su carta artigianale di Fabriano, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1958, Acquerello su carta artigianale di Fabriano, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Forme, colori, spazio, luce. Le Nature Morte di Giorgio Morandi irradiano il Castello di San Materno di Ascona, Svizzera. In mostra (fino al 18 settembre) 30 opere del maestro italiano: 15 disegni e 11 acqueforti, realizzati tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, e tre oli su tela, significativi esempi di Natura morta, soggetto che ha caratterizzato la sua cifra espressiva più riconoscibile.

L’esposizione dal titolo Forme, colori, spazio, luce, prima iniziativa temporanea organizzata negli spazi del Castello, nasce da un progetto della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten di Soletta il cui fondatore Franz Armin Morat, collezionista e profondo conoscitore dell’opera di Morandi, ha concesso in prestito 28 delle 30 opere del maestro italiano.

La rassegna ruota attorno a un nucleo di 15 disegni e 11 acqueforti, realizzati tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, esemplificativi della sua carriera grafica, tecnica che lo ha consacrato come uno dei maggiori incisori del XX secolo.
A queste opere si associano tre oli su tela, significativi esempi delle sue nature morte, composizioni di bottiglie, caraffe, vasi di fiori, fruttiere, che hanno caratterizzato la sua cifra espressiva più riconoscibile.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1941, Olio su tela, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1941, Olio su tela, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Nell’approccio agli oggetti comuni e allo spazio dei paesaggi, Giorgio Morandi individua composizioni di geometrie elementari (cubi, cilindri, sfere, triangoli), in cui si esprime la loro stessa essenza visibile.

“L’artista – afferma Mara Folini, direttrice dei Musei di Ascona – spoglia l’oggetto da ogni elemento superfluo per restituirlo sulla tela nella sua limpidezza sensibile, che si accompagna a un’atmosfera silenziosa e contemplativa, specchio profondo di un artista straordinario che ha saputo essere se stesso, al di fuori dei movimenti e con scarsissimi contatti con gli altri pittori e maestri del tempo, dipingendo quasi esclusivamente gli stessi soggetti nella stessa stanza dove ha abitato per tutta la vita”.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi è un pittore che ha fatto della sua arte il suo mestiere quotidiano, come medium del suo sentire più autentico, grazie a uno stile originale che ha saputo mantenere sempre, come sua sigla identitaria pur confrontandosi con le avanguardie, attraverso la mediazione di Cézanne, il suo primo maestro.

“Un artista classico – continua Mara Folini, non solo per l’armonia e la saldezza che evocano le sue opere, ma soprattutto per la sua capacità di trasformare ogni oggetto, anche il più banale della realtà, in solennità pacata e austera, in accento lirico e poetico”.

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964)

Note biografiche

Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1913, dove conosce Osvaldo Licini, Severo Pozzati, Giacomo Vespignani e Mario Bacchelli, gli amici-artisti con i quali espone nel 1914 all’Hotel Baglioni di Bologna. La sua formazione si basa sullo studio dei grandi maestri, da Giotto a Piero della Francesca, da Chardin a Corot, fino a Cézanne. Fin dagli esordi Morandi predilige come soggetti delle sue opere paesaggi, nature morte e fiori, che costituiranno i temi essenziali di tutta la sua opera.

Dal 1928 è presente ad alcune edizioni della Biennale di Venezia, alle Quadriennali romane ed espone in varie città italiane ed estere. Dal 1930 al 1956 insegna Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, realizzando in questi anni la maggior parte delle sue acqueforti. Soltanto in età matura si dedica invece con continuità all’acquerello, dopo alcune rare e sporadiche prove negli anni Dieci e negli anni Trenta. Pur non allontanandosi quasi mai da Bologna e da Grizzana, il borgo appenninico dove usa trascorrere ogni estate, la sua fama comincia a crescere e a varcare le mura della città grazie a critici acuti e intelligenti e ad una scelta pattuglia di amatori d’arte e collezionisti.

L’affermazione giunge nel 1948 con il Primo Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia, a cui fanno seguito due primi premi alle Biennali di San Paolo del Brasile nel 1953 e nel 1957, rispettivamente per l’incisione e per la pittura e il Premio Rubens conferitogli dalla città di Siegen nel 1962.

Informazioni utili

FORME, COLORI, SPAZIO, LUCE – GIORGIO MORANDI – Pitture, acquerelli, disegni, incisioni
Ascona, Museo Castello San Materno (via Losone 10)
20 maggio – 18 settembre 2016

Orari:
Giovedì – sabato
10.00 – 12.00
14.00 – 17.00 (marzo – giugno / settembre – dicembre)
16.00 – 19.00 (luglio – agosto)
Domenica
14.00 – 16.00
Lunedì – mercoledì
chiuso

Ingresso:
Intero
CHF 7
Ridotto (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone)
CHF 5
Ragazzi fino a 18 anni
ingresso gratuito
Biglietto combinato Museo Castello San Materno e Museo Comunale d’Arte Moderna valido 3 giorni
CHF 12 (intero) / CHF 8 (ridotto)
Visite guidate in italiano, tedesco e francese per gruppi fino a max 25 persone (solo su prenotazione)
CHF 150 + biglietto singolo ridotto per partecipante

Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 60; museosanmaterno@ascona.ch

Sito internet:
http://www.museoascona.ch

    05 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Acquerelli, incisioni e disegni. Le nature morte di Giorgio Morandi ad Ascona

Forme, colori, spazio, luce. Le Nature Morte di Giorgio Morandi irradiano il Castello di San Materno di Ascona, Svizzera. In mostra (fino al 18 settembre) 30 opere del maestro italiano: 15 disegni e 11 acqueforti, realizzati tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, e tre oli su tela, significativi esempi di Natura morta, soggetto che ha caratterizzato la sua cifra espressiva più riconoscibile.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1958, Acquerello su carta artigianale di Fabriano, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1958, Acquerello su carta artigianale di Fabriano, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

L’esposizione dal titolo Forme, colori, spazio, luce, prima iniziativa temporanea organizzata negli spazi del Castello, nasce da un progetto della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten di Soletta il cui fondatore Franz Armin Morat, collezionista e profondo conoscitore dell’opera di Morandi, ha concesso in prestito 28 delle 30 opere del maestro italiano.

La rassegna ruota attorno a un nucleo di 15 disegni e 11 acqueforti, realizzati tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, esemplificativi della sua carriera grafica, tecnica che lo ha consacrato come uno dei maggiori incisori del XX secolo.
A queste opere si associano tre oli su tela, significativi esempi delle sue nature morte, composizioni di bottiglie, caraffe, vasi di fiori, fruttiere, che hanno caratterizzato la sua cifra espressiva più riconoscibile.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1941, Olio su tela, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1941, Olio su tela, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Nell’approccio agli oggetti comuni e allo spazio dei paesaggi, Giorgio Morandi individua composizioni di geometrie elementari (cubi, cilindri, sfere, triangoli), in cui si esprime la loro stessa essenza visibile.

“L’artista – afferma Mara Folini, direttrice dei Musei di Ascona – spoglia l’oggetto da ogni elemento superfluo per restituirlo sulla tela nella sua limpidezza sensibile, che si accompagna a un’atmosfera silenziosa e contemplativa, specchio profondo di un artista straordinario che ha saputo essere se stesso, al di fuori dei movimenti e con scarsissimi contatti con gli altri pittori e maestri del tempo, dipingendo quasi esclusivamente gli stessi soggetti nella stessa stanza dove ha abitato per tutta la vita”.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi è un pittore che ha fatto della sua arte il suo mestiere quotidiano, come medium del suo sentire più autentico, grazie a uno stile originale che ha saputo mantenere sempre, come sua sigla identitaria pur confrontandosi con le avanguardie, attraverso la mediazione di Cézanne, il suo primo maestro.

“Un artista classico – continua Mara Folini, non solo per l’armonia e la saldezza che evocano le sue opere, ma soprattutto per la sua capacità di trasformare ogni oggetto, anche il più banale della realtà, in solennità pacata e austera, in accento lirico e poetico”.

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964)

Note biografiche

Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1913, dove conosce Osvaldo Licini, Severo Pozzati, Giacomo Vespignani e Mario Bacchelli, gli amici-artisti con i quali espone nel 1914 all’Hotel Baglioni di Bologna. La sua formazione si basa sullo studio dei grandi maestri, da Giotto a Piero della Francesca, da Chardin a Corot, fino a Cézanne. Fin dagli esordi Morandi predilige come soggetti delle sue opere paesaggi, nature morte e fiori, che costituiranno i temi essenziali di tutta la sua opera.

Dal 1928 è presente ad alcune edizioni della Biennale di Venezia, alle Quadriennali romane ed espone in varie città italiane ed estere. Dal 1930 al 1956 insegna Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, realizzando in questi anni la maggior parte delle sue acqueforti. Soltanto in età matura si dedica invece con continuità all’acquerello, dopo alcune rare e sporadiche prove negli anni Dieci e negli anni Trenta. Pur non allontanandosi quasi mai da Bologna e da Grizzana, il borgo appenninico dove usa trascorrere ogni estate, la sua fama comincia a crescere e a varcare le mura della città grazie a critici acuti e intelligenti e ad una scelta pattuglia di amatori d’arte e collezionisti.

L’affermazione giunge nel 1948 con il Primo Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia, a cui fanno seguito due primi premi alle Biennali di San Paolo del Brasile nel 1953 e nel 1957, rispettivamente per l’incisione e per la pittura e il Premio Rubens conferitogli dalla città di Siegen nel 1962.

Informazioni utili

FORME, COLORI, SPAZIO, LUCE – GIORGIO MORANDI – Pitture, acquerelli, disegni, incisioni
Ascona, Museo Castello San Materno (via Losone 10)
20 maggio – 18 settembre 2016

Orari:
Giovedì – sabato
10.00 – 12.00
14.00 – 17.00 (marzo – giugno / settembre – dicembre)
16.00 – 19.00 (luglio – agosto)
Domenica
14.00 – 16.00
Lunedì – mercoledì
chiuso

Ingresso:
Intero
CHF 7
Ridotto (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone)
CHF 5
Ragazzi fino a 18 anni
ingresso gratuito
Biglietto combinato Museo Castello San Materno e Museo Comunale d’Arte Moderna valido 3 giorni
CHF 12 (intero) / CHF 8 (ridotto)
Visite guidate in italiano, tedesco e francese per gruppi fino a max 25 persone (solo su prenotazione)
CHF 150 + biglietto singolo ridotto per partecipante

    04 Jul 2016   Blog   0 Comment Leggi tutto

Pitture, acquerelli, incisioni. Le nature morte di Giorgio Morandi ad Ascona

Forme, colori, spazio, luce. Le Nature Morte di Giorgio Morandi irradiano il Castello di San Materno di Ascona, Svizzera. In mostra (fino al 18 settembre) 30 opere del maestro italiano: 15 disegni e 11 acqueforti, realizzati tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, e tre oli su tela, significativi esempi di Natura morta, soggetto che ha caratterizzato la sua cifra espressiva più riconoscibile.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1958, Acquerello su carta artigianale di Fabriano, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1958, Acquerello su carta artigianale di Fabriano, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

L’esposizione dal titolo Forme, colori, spazio, luce, prima iniziativa temporanea organizzata negli spazi del Castello, nasce da un progetto della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten di Soletta il cui fondatore Franz Armin Morat, collezionista e profondo conoscitore dell’opera di Morandi, ha concesso in prestito 28 delle 30 opere del maestro italiano.

La rassegna ruota attorno a un nucleo di 15 disegni e 11 acqueforti, realizzati tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, esemplificativi della sua carriera grafica, tecnica che lo ha consacrato come uno dei maggiori incisori del XX secolo.
A queste opere si associano tre oli su tela, significativi esempi delle sue nature morte, composizioni di bottiglie, caraffe, vasi di fiori, fruttiere, che hanno caratterizzato la sua cifra espressiva più riconoscibile.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1941, Olio su tela, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1941, Olio su tela, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Nell’approccio agli oggetti comuni e allo spazio dei paesaggi, Giorgio Morandi individua composizioni di geometrie elementari (cubi, cilindri, sfere, triangoli), in cui si esprime la loro stessa essenza visibile.

“L’artista – afferma Mara Folini, direttrice dei Musei di Ascona – spoglia l’oggetto da ogni elemento superfluo per restituirlo sulla tela nella sua limpidezza sensibile, che si accompagna a un’atmosfera silenziosa e contemplativa, specchio profondo di un artista straordinario che ha saputo essere se stesso, al di fuori dei movimenti e con scarsissimi contatti con gli altri pittori e maestri del tempo, dipingendo quasi esclusivamente gli stessi soggetti nella stessa stanza dove ha abitato per tutta la vita”.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Natura morta, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi è un pittore che ha fatto della sua arte il suo mestiere quotidiano, come medium del suo sentire più autentico, grazie a uno stile originale che ha saputo mantenere sempre, come sua sigla identitaria pur confrontandosi con le avanguardie, attraverso la mediazione di Cézanne, il suo primo maestro.

“Un artista classico – continua Mara Folini, non solo per l’armonia e la saldezza che evocano le sue opere, ma soprattutto per la sua capacità di trasformare ogni oggetto, anche il più banale della realtà, in solennità pacata e austera, in accento lirico e poetico”.

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1929, Acquaforte su zinco, Morat-Institut für Kunst und Kunstwissenschaft, Freiburg im Breisgau © 2016, ProLitteris, Zürich

Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964)

Note biografiche

Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1913, dove conosce Osvaldo Licini, Severo Pozzati, Giacomo Vespignani e Mario Bacchelli, gli amici-artisti con i quali espone nel 1914 all’Hotel Baglioni di Bologna. La sua formazione si basa sullo studio dei grandi maestri, da Giotto a Piero della Francesca, da Chardin a Corot, fino a Cézanne. Fin dagli esordi Morandi predilige come soggetti delle sue opere paesaggi, nature morte e fiori, che costituiranno i temi essenziali di tutta la sua opera.

Dal 1928 è presente ad alcune edizioni della Biennale di Venezia, alle Quadriennali romane ed espone in varie città italiane ed estere. Dal 1930 al 1956 insegna Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, realizzando in questi anni la maggior parte delle sue acqueforti. Soltanto in età matura si dedica invece con continuità all’acquerello, dopo alcune rare e sporadiche prove negli anni Dieci e negli anni Trenta. Pur non allontanandosi quasi mai da Bologna e da Grizzana, il borgo appenninico dove usa trascorrere ogni estate, la sua fama comincia a crescere e a varcare le mura della città grazie a critici acuti e intelligenti e ad una scelta pattuglia di amatori d’arte e collezionisti.

L’affermazione giunge nel 1948 con il Primo Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia, a cui fanno seguito due primi premi alle Biennali di San Paolo del Brasile nel 1953 e nel 1957, rispettivamente per l’incisione e per la pittura e il Premio Rubens conferitogli dalla città di Siegen nel 1962.

Informazioni utili

FORME, COLORI, SPAZIO, LUCE – GIORGIO MORANDI – Pitture, acquerelli, disegni, incisioni
Ascona, Museo Castello San Materno (via Losone 10)
20 maggio – 18 settembre 2016

Orari:
Giovedì – sabato
10.00 – 12.00
14.00 – 17.00 (marzo – giugno / settembre – dicembre)
16.00 – 19.00 (luglio – agosto)
Domenica
14.00 – 16.00
Lunedì – mercoledì
chiuso

Ingresso:
Intero
CHF 7
Ridotto (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone)
CHF 5
Ragazzi fino a 18 anni
ingresso gratuito
Biglietto combinato Museo Castello San Materno e Museo Comunale d’Arte Moderna valido 3 giorni
CHF 12 (intero) / CHF 8 (ridotto)
Visite guidate in italiano, tedesco e francese per gruppi fino a max 25 persone (solo su prenotazione)
CHF 150 + biglietto singolo ridotto per partecipante

 

    04 Jul 2016   Blog   0 Comment Leggi tutto

Disegnare la villeggiatura. Progetti di vacanza dalle Dolomiti al Garda

disegnare_la_villeggiatura_mostra

Attraverso il tema della villeggiatura – spazio di riposo, svago, benessere fisico – la mostra presenta progetti di ville e alberghi provenienti dai fondi di architettura dell’Archivio del ‘900 del Mart: Giovanni Lorenzi, Ettore Sottsass sr., Michelangelo Perghem Gelmi e altri.

Negli ultimi anni molte donazioni hanno arricchito il già vasto patrimonio di fondi documentari di architetti e ingegneri che il Mart conserva presso l’Archivio del ’900. La mostra presenta una selezione di elaborati progettuali, tavole acquerellate, collage, schizzi e fotografie, che offrono un piccolo compendio dell’edilizia trentina per la villeggiatura, tra gli anni ’20 e la seconda metà del XX secolo.

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Disegnare la villeggiatura. Progetti di vacanza dalle Dolomiti al Garda

Mart, Archivio del 900
08 LUGLIO 2016 / 13 NOVEMBRE 2016

    04 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

I pastelli vivi di Rosalba Carriera. Morbidi, vellutati, vaporosi

Rosalba Carriera - Charles Antoine Coypel - 1742

Rosalba Carriera – Charles Antoine Coypel – 1742

Il pastello è un tipo di disegno eseguito con colori a forma di cannelli cilindrici, chiamati pastelli, che si ottengono impastando polveri colorate con acqua agglutinante grazie a delle leggere soluzioni di gomma arabica disciolte nella soluzione. L’impasto viene modellato e ridotto in bastoncini colorati che vengono poi lasciati essiccare prima dell’uso. I pastelli, che variano per durezza e qualità dovute alla composizione, possono essere impiegati su qualsiasi supporto che risulti abbastanza ruvido, in grado di trattenere il colore quando questo è sfregato sulla superficie. Generalmente si utilizza la carta e dalla sua consistenza dipende anche il risultato estetico dell’opera. Il colore si attacca direttamente al supporto per adesione, riempiendo i vuoti della grana della carta su cui si dipinge.

Caterina Sagredo Barbarigo - Rosalba Carriera

Caterina Sagredo Barbarigo – Rosalba Carriera

La stesura del pastello avviene, infatti, con leggera pressione della mano, ricorrendo talvolta all’uso diretto delle dita o di uno sfumino che consentono di raggiungere una maggiore fusione dei toni e più delicate gradazioni cromatiche, mentre i diversi impatti tonali di colore si ottengono direttamente per impasto. Questa tecnica richiede grande abilità e sicurezza nell’esecuzione: lascia, infatti, poco spazio a ripensamenti e ritocchi, poiché non è possibile ripassare più volte col colore sul lavoro già impostato.

A Young Lady With a Parrot by Rosalba Carriera, Pastel on blue laid paper, mounted on laminated paper board

Giovane donna con passerotto – Rosalba Carriera

La morbidezza dei toni, l’aspetto vellutato e vaporoso, gli effetti d’immediata rispondenza resero questa tecnica particolarmente apprezzata nel Rococò, e proprio a Rosalba Carriera e al suo atelier va il merito di aver coltivato e reso famoso l’uso del pastello impiegato nell’esecuzione dei ritratti, mezzo che consentiva, infatti, di rendere, con notevole efficacia e rapidità, i colori dell’incarnato, la lucentezza dei capelli, la raffinatezza delle stoffe delle vesti.

Ella fu una delle prime pittrici ad approcciare lo stile Rococò e gli audaci pastelli. Alla stessa pittrice si deve un affascinante scritto, che si conserva all’Archivio di Stato di Venezia (Brusatin 2005), intitolato “Maniere diverse per formare i colori nella Pittura”. Attraverso la lettura di questo interessante trattato, che si presenta sotto forma di un vero e proprio ricettario, veniamo a conoscere i segreti dell’artista sul modo di ottenere i colori della sua preziosa tavolozza e su come questi fossero poi utilizzati, con puntualità, nella realizzazione dei ritratti. Recenti acquisizioni fotografiche delle opere esposte intendono evidenziare la precisione della tecnica esecutiva, che rispecchia le indicazioni riportate nel manoscritto citato.

    04 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Extraordinary Visions. Al MAXXI straordinarie visioni fotografiche

Il degrado sociale ai margini delle periferie verrà documentato durante il progetto collettivo di alcuni fra i più grandi fotografi internazionali degli ultimi anni del Novecento, che incanteranno il pubblico fra realtà e utopia di una società per la quale forse c’è ancora poca speranza di emersione.

La mostra sarà suddivisa in 4 sezioni che spazieranno tra i video, le ricerche e le fotografie che daranno un ampio collegamento al tema tracciato dagli artisti. Un altro brillante progetto globale correlato è Inside Out, dello streetartist JR. L’idea alla base è quella di dare a tutti l’opportunità di condividere attraverso il personale ritratto, rigorosamente in bianco e nero, una storia, un pensiero, un contesto sociale all’oscuro, grazie alla partecipazione di un laboratorio organizzato assieme alla scuola Guido Alessi. Le installazioni saranno poste sulla facciata esterna della “Palazzina D”, nella corte del MAXXI.

The empty seats of the 21 ministers appointed by the new Prime Minister of Italy Enrico Letta are here before the swearing ceremony of their new government, supported by the so-called "Grand Coalition" between the right wing People of the Freedom (PdL) of Silvio Berlusconi, the centre-left Democratic Party, and the centric Civic Choice of former Prime Minister Mario Monti, who all have opposed each other during the campaign leading up to the February 2013 general elections, here at the Quirinale, the presidential palace, in Rome, Italy, on April 28th 2013. After a two-month long post-election deadlock the 87-years old President of the Republic Giorgio Napolitano, who was re-elected a week earlier on April 20th for a second term after 7 years in office, invited the vice-secretary of the Democratic Party Enrico Letta on April 24th to form a new government.

I posti vuoti dei 21 ministri nominati dal nuovo primo ministro d’Italia Enrico Letta qui prima della cerimonia di giuramento del nuovo governo , sostenuto dalla cosiddetta “grande coalizione” tra l’ala destra Popolo della Libertà ( PDL) di Silvio Berlusconi, il Partito democratico di centro-sinistra e la centrica Civico scelta dell’ex primo ministro Mario Monti, che tutti si sono opposti l’un l’altro durante la campagna che conduce fino alle elezioni generali febbraio 2013, qui al Quirinale , il palazzo presidenziale, in Roma, Italia , il 28 aprile del 2013. Dopo due mesi di lungo stallo post-elettorale l’87-enne Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è stato rieletto il 20 aprile per un secondo mandato dopo 7 anni di carica, ha invitato il vicesegretario del Pd Enrico Letta il 24 aprile per formare un nuovo governo.

40 maestri della fotografia ci esporranno, in onore del 70° anniversario della Repubblica, i molteplici aspetti dell’Italia, per mezzo di 150 immagini ricche di contraddizioni e speranze, di condizioni sociali e di sentimenti, ricordandoci ancora una volta quanto non serva piangere per una strage di massa mentre non si è in grado di curarsi del singolo individuo.

EXTRAORDINARY VISIONS

Dal 5 luglio 2016 al 23 ottobre 2016

MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Roma, Via Guido Reni 4A

www.fondazionemaxxi.it

    03 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto
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