Galleria SpazioFarini6_Giulio Cerocchi_Il silenzio della parola il rumore della carta_ combinazione#3_unione di 9 opere

Galleria SpazioFarini6_Giulio Cerocchi_Il silenzio della parola il rumore della carta_ combinazione#3_unione di 9 opere

Fotografia, grafica, tridimensionalità, citazioni letterarie, quotidianità, immagini bianconero della memoria familiare, piccole panoramiche in argilla. Il linguaggio ibrido di Giulio Cerocchi (Milano, 1952) approda a Lugano per WopArt 2017. La galleria Spazio Farini 6 presenta l’ultimo lavoro “Il silenzio della parola, il rumore della carta” del “contaminatore” milanese. Un viaggio visivo tra gli scrittori, i filosofi e i poeti, della letteratura italiana e internazionale che il fotografo ha scelto e letto nel corso della vita, e che ora ha scelto nuovamente e fotografato. Lo scenario è essenziale, lineare, l’inquadratura minimalista, Cerocchi fotografa le coste dei suoi libri disposti su una mensola e illuminati con una luce diffusa, e con un unico fondamentale dettaglio che si ripete una sola volta per ogni opera, e cioè solo uno dei titoli, sbuca dal livello bidimensionale di due centimetri, libro vero e nell’edizione originale letta a suo tempo dall’autore, che sporge dalla fotografia proprio dove il libro realmente si troverebbe collocato sulla mensola, e quindi in proporzione con le dimensioni degli altri testi, raffigurando una sorta di realtà aumentata. Gli autori selezionati e fotografati finora sono 24 e il progetto è composto da 18 immagini che si possono affiancare a piacimento, dando così la sensazione di essere di fronte ad una libreria. L’autore si auspica infatti che ciascun visitatore possa scegliere tra i vari quadri e dare una propria identità alle letture in base ai propri gusti e, di conseguenza, personalizzare la libreria.

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